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→  luglio 15, 2012


Intervista di Maria Serena Natale

Franco Debenedetti: vietando la circoncisione si finisce per impedire la pratica dell’ebraismo

«Lo Stato liberale secolarizzato vive di principi che esso stesso non è in grado di garantire». Franco Debenedetti riflette sulla recente sentenza della Corte di Colonia contro la circoncisione alla luce del paradosso formulato dal filosofo e giurista tedesco Ernst-Wolfgang Böckenförde e citato in un’analisi del quotidiano conservatore—e liberale — Frankfurter Allgemeine Zeitung. Per assicurare la libertà «interna» sulla quale si fonda, lo Stato deve in sostanza rinunciare parzialmente all’intento dichiarato di garantire la libertà stessa e assumersi la responsabilità dell’imposizione.

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→  luglio 11, 2012


E’ il momento per definire la “giusta spesa” in carico allo Stato.

“Se la Germania mostrasse un po’ più di generosità, la Francia cedesse un po’ più di sovranità, e l’Italia avesse un po’ più di affidabilità, non ci sarebbero tanti problemi”: il vecchio adagio, popolare a Bruxelles perché consente di guardare più nei piatti degli altri che nel proprio, oggi gira a nostro favore: quanto a affidabilità, all’Italia con Mario Monti e il suo Governo non ha manca proprio nulla. Ma lo spread misura il rischio dei bond a 10 anni, e tra meno di un anno il governo tecnico sarà stato sostituito da un governo eletto. Di qui la domanda: i comportamenti oggi delle forze politiche che esprimeranno quel governo sono tali da assicurare anche per il futuro l’affidabilità che ci si aspetta da noi?

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→  luglio 3, 2012


Caro Direttore,

“Lo stato liberale secolarizzato vive di principi che non può garantire”. La Frankfurter Allgemeine cita il famoso filosofo del diritto, già membro della Corte di Karlsruhe, Ernst-Wolfgang Böckendförd per commentare la sentenza di Colonia sulla circoncisione: non può garantirli nel senso che non ne ha la possibilità, ma anche nel senso che può volere non garantirli, oppure che non le è consentito garantire. La protezione fisica che la Costituzione garantisce come suo diritto riguarda diritti che derivano da tradizioni religiose, ma che ledono diritti per garantire i quali è nato lo stato moderno, libero dai principi degli stati fondati sul diritto divino.

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→  giugno 27, 2012


Mettere il debito in comune non risolve i difetti della moneta unica.

Caro Direttore, si chiederà perché, invece di inviarle un articolo da collaboratore del giornale quale sono da 20 anni, le chiedo ospitalità con una lettera da “esterno”. “Salviamo l’euro” è da settimane in cima alle preoccupazioni del giornale e, letteralmente, in testa alle pagine: preoccupazione legittima, che gode di largo e autorevole consenso, e che rispetto. Ma ci sono pure, in Italia e fuori, correnti di pensiero, anch’esse convintamente europeiste, per cui la priorità è diversa: “Salvare l’Europa”. Mi piacerebbe che esse come tali venissero riconosciute e avessero il rilievo che meritano sul “nostro” giornale.

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→  giugno 27, 2012


“La disoccupazione giovanile è una brutta cosa, ma non così brutta come ce la raccontano” : il titolo dell’articolo di Steven Hill sul Financial Times di lunedì è esplicito. Dipende dalla definizione statistica, che non conteggia gli studenti, e quindi riduce il denominatore della frazione.

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→  giugno 25, 2012


Affari&Finanza, pag. 1, 10

Caro Direttore,
“il popolo e le classi dirigenti tedesche non possono permettersi di sbattere fuori la Grecia ed è inutile ricordarne il perchè, stampato nella memoria del mondo intero a caratteri indelebili”, scrive Eugenio Scalfari nel suo editoriale della Domenica. Il perchè è stato sempre presenti nella memoria dei padri dell’Europa, da Jean Monnet, a Mitterrand e Kohl.

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