→ Iscriviti
→  settembre 8, 2012


Al Direttore.

Supponiamo che Draghi avesse annunciato la Outright Monetary Transaction a novembre. Sarebbe iniziato il processo volto a definire le “condizionalità”, cioè gli impegni atti a conseguire il pieno aggiustamento macroeconomico oppure ad attuare le misure correttive richieste dal programma preventivo dell’Efsf. Intanto i mercati avrebbero reagito positivamente, lo spread sarebbe diminuito, nel generale entusiasmo sarebbe migliorato anche il clima politico nella maggioranza: è ipotizzabile che le dimissioni di Berlusconi non ci sarebbero state.

leggi il resto ›

→  settembre 6, 2012


Se la polis europa non trova in sé la determinazione a cambiare, non c’è politica eccezionale che tenga per salvare l’euro.

L’euro è una moneta senza stato. Le misure atte garantire un’unica politica monetaria sono eccezionali. L’euro non ha avuto pieno successo in quanto polis. Queste affermazioni di Mario Draghi nel suo articolo – intervista a Die Zeit del 30 Agosto offrono spunto per considerazioni, rispettivamente, sulle attuali difficoltà dell’euro, sugli strumenti con cui si pensa di risolverle, sui problemi a cui così si va incontro.

leggi il resto ›

→  agosto 31, 2012


Nel ’93 era chiaro che il sistema era arrivato al capolinea: un sistema che stava in piedi solo più grazie alla corruzione, privo di idee e privo di uomini; un sistema che, per 40 anni, assorbendo e neutralizzando le novità – prima Nenni, poi Spadolini, poi Craxi – sostanzialmente non aveva dato agli elettori la possibilità di una scelta che non fosse una mera dichiarazione di identità. Nel ’93 la gente chiedeva di poter scegliere, aveva fiducia: fu il maggioritario a doppio turno per i sindaci, il sistema elettorale che ha funzionato meglio.

leggi il resto ›

→  agosto 25, 2012


C’è il vorticoso agitarsi dei leader politici, la smania di spostarsi da una capitale all’altra, la frenesia di incontrarsi a due, a tre, a tutti, l’ansia di avanzare proposte: per mostrare con evidenza catodica ai loro elettori (e magari per costatare con compiacimento essi stessi) che stanno nel fuoco dei problemi, e che li stanno gestendo. Ma c’è anche un sentimento degli elettori, che si sta diffondendo, una richiesta di assicurare stabilità ai valori costitutivi della nazione, una volontà di rappropriarsi del potere che le costituzioni democratiche attribuiscono al popolo. Si riscopre l’importanza dei principi costituzionali per una società libera.

leggi il resto ›

→  agosto 21, 2012


Al direttore.

Con la privatizzazione dell’Ilva, si è dimostrato che è possibile fare acciaio a Taranto e non perdere soldi. Quanto invece a inquinamento, manca la dimostrazione: l’Ilva inquinava quando era pubblica e perdeva, inquina ora che è privata e guadagna. Prima domanda: è possibile fare acciaio a Taranto guadagnando e rispettando i nostri limiti di inquinamento? In caso affermativo, seconda domanda: quanto costa trasformare gli impianti in modo da guadagnare senza inquinare? Devo essermi perso, ma nelle centinaia di pagine di giornale dedicate all’argomento, queste risposte non le ho trovate. E’ forse per questo che le pagine sono tante?

→  agosto 7, 2012


Una parte dello spread, si dice, è dovuta al timore che l’Italia sia costretta a uscire dall’euro, una parte (200 punti base, secondo Ignazio Visco) dipende dai fondamentali del nostro Paese. Ma siamo ben coscienti che i 200 punti “nostri” stanno, per così dire, sotto; se non ci fossero, al di sopra non ci sarebbero neanche i punti “dell’euro”. I numeri sono quel che sono, la differenza sta nei tempi: i tempi lunghi per risolvere i nostri problemi, e i tempi necessariamente limitati degli interventi straordinari della BCE sui titoli del debito pubblico. «The market can be wrong longer than you are liquid» («Il mercato può sbagliare più a lungo di quanto tu possa essere liquido»), l’adagio vale per gli investitori privati e per i gestori professionali, ma neppure la Bce può stampare moneta illimitatamente. Anche se non ci fosse un giudice a Karlsruhe.

leggi il resto ›