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→  aprile 11, 2000


Quando gli scossoni di Borsa prendono i titoli di prima pagina, qual­cuno può essere indot­to a pensare che la new economy sia solo bolla specu­lativa, quotazioni stratosferi­che sottratte alla forza di gravità dei conti economici. Invece la new economy è soprattutto un nuovo settore economico, i suoi prodotti e i suoi risultati possono diven­tare altrettanto tangibili di quelli della old economy. Se c’è il terreno economico e culturale adatto. Ne è un esempio questa «storia di due città».

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→  febbraio 28, 2000


Sembra proprio che Berlusconi e Pannella siano giunti a un punto morto nella loro trattativa: anche se l’ultima parola non è detta.

Anche per questo mi sento più libero di avanzare una proposta a cui pensavo da tempo. Come parlamenta­re del centrosinistra eletto in Piemonte ho seguito con grande interesse queste alterne vicende: innanzi­tutto perché tutti i sondaggi confermano la robusta presenza dei radicali a Torino e la persistente popolarità di Emma Bonino nella sua regione: il voto radicale rischia di avere importanza decisiva sull’esi­to delle elezioni regionali. E per un altro motivo che ha a che fare con i temi che stanno a cuore ai radicali, tanto da aver determinato la rottura delle discussioni col Polo.

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→  febbraio 25, 2000


C’è l’Europa comunitaria che, come ricorda Barbara Spinelli nel suo editoriale di domenica, si è costruita sulle proibizioni morali e politiche del fascismo e del comunismo; ma accanto ad essa c’è l’Europa come spazio di civilizzazione, con le decisive conquiste che ha consegnato al mondo, tra cui il metodo democratico e il principio del rispetto delle idee. Il fenomeno Haider è una sfida a queste conquiste, pone problemi che le sanzioni preventive decretate contro l’Austria non risolvono.

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→  gennaio 9, 2000


Nella vicenda dei proiettili all’uranio ciò che più colpisce e preoccupa è constatare quanto bassa sia la capacità di reazione dimostrata dall’opinione pubblica di fronte a siffatti fenomeni di esaltazioni emotive.
Già era successo in occasione della «cura» Di Bella: ma lì almeno poteva avere senso non precludere nessuna possibilità, neppure alla più improbabile terapia. Sull’Uranio, invece, da 50 anni sappiamo praticamente tutto.

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→  dicembre 18, 1999


Il  risultato della pluridecennale battaglia tra comunismo e anticomunismo non può essere di 1 a 0, chiede Ugo Intini (Lettera di un socialista perbene, La Stampa di giovedì). E il numero due della Quercia, Pietro Folena, si dichiara d’accordo. Ma più che mettersi d’accordo sul punteggio finale della partita è importante sapere quale sia il gioco: che è quello di come si governa una democrazia in un sistema di mercato aperto.

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→  novembre 20, 1999


Non nascono da un improvviso interesse per le arti figurative le appassionate discussioni sul crocefisso del Giambologna: favorevoli e contrari, tutta la città ha ritrovato di fronte a sé il sindaco, e con lui ha discusso delle sue scelte. Così non è per altre questioni. Ne cito tre: íl Museo Egizio, lo Stadio delle Alpi, le aziende munìcipalizzate. Questioni di cui si discute solo in consiglio comunale: e su cui nulla si decide. Torino da vent’anni aspetta di ritrovare l’autorevolezza e il dinamismo del protagonista, chiede al sindaco del maggioritario di dargli questa prospettiva: e lamentano di ave re un sindaco che non c’è.

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