→ aprile 18, 1999
L’OPA Olivetti sta diventando il reagente che, aggiunto alla soluzione, fa precipitare gli avvenimenti; le sue implicazioni ormai non riguardano solo più le due società interessate, ma politiche e assetti industriali italiani ed europei.
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→ aprile 2, 1999
I dettagli delle operazioni Imi Sanpaolo-Banca di Roma, e Credito italiano-Banca commerciale sono ancora largamente imprecisati, tra mosse di attacco e di difesa molti sono gli esiti possibili, compreso perfino il loro accantonamento. Ma i progetti pongono rilevanti problemi di carattere sistemico che proprio questa condizione di fluidità consente di analizzare in modo generale e con il necessario distacco.
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→ marzo 15, 1999
Sto scrivendo come al solito con la radio accesa sul programma di musica classica del quinto canale. È un programma di qualità? Impossibile dirlo. Dato che lo ascolto, la sua qualità per me supera un livello minimo. Dato che non posso scegliere tra programmi analoghi, non posso fare una scala di qualità relative. Dato che l’ascolto è sostanzialmente gratuito, non ho nessun mezzo per dare un valore alla mia preferenza: quindi è impossibile quindi dire se questo è un programma di qualità nel senso che non ho nessun mezzo per comunicarlo. Sarei disposto a pagare una somma ragionevole per scegliere tra due o tre programmi diversi di musica classica, i fornitori di programmi avrebbero modo di misurare il gradimento, avrebbero interesse a selezionare profili di clienti diversi, con offerte differenziate per prezzo o per contenuti.
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→ marzo 5, 1999
Perché Ataualpa non è andato lui a Madrid e non ha messo lui in prigione Carlo V? È il confronto di performance economica tra Europa continentale e America, che il vertice di Milano ha riproposto, a far nascere la domanda: perché loro sì e noi no? Non si tratta solo di tasso di crescita, o di indice di partecipazione al lavoro: il lungo ciclo espansivo dell’economia americana un giorno o l’altro finirà, e quel giorno dovremo sopportare la Schadensfreude degli uomini di incerta fede, di cui si è avuta un’anticipazione nella crisi della seconda metà del 1998.
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→ marzo 2, 1999
È diventato un luogo comune: l’Opa su Telecom ha cambia to il volto al capitalismo italiano. Ma i luoghi comuni, quando si usurano, bloccano il ragionamento; mentre bisognerebbe chiedersi: lo cambia, ma in che senso?
Contro la banalità dei luoghi comuni serve la provocazione del paradosso. Come quello proposto da Francesco Giavazzi (Utile lezione da un assalto, Corriere della Sera del 24 febbraio): egli autorevolmente nota che è stato il Tesoro ad imporre la scelta di Franco Bernabè, e che è di nomina governativa il più numeroso gruppo di consiglieri di amministrazione. Da qui la sorprendente conclusione: si è «di fatto cancellata la privatizzazione» di Telecom. Se è così, allora l’Opa abbia o meno successo, va vista come un episodio della storia delle privatizzazioni italiane.
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→ febbraio 24, 1999
1. Struttura proprietaria di Telecom Italia.
Al tiro a segno contro il nocciolo duro voluto dal Tesoro, e individuato da Morgan Stanley, si sono esercitati proprio tutti; molti di quelli, giornalisti e politici, che oggi lo difendono dall’attacco di Olivetti, erano in prima fila. Sparavano contro contro Ciampi, che aveva regalato tanto gioiello ad azionisti tanto gretti ed imbelli.
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