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→  marzo 14, 2000

D’accordo, la notizia non era una sorpresa, il terreno era stato preparato: eppure faceva un certo effetto leggere ieri sindaci e sindacati difendere compunti la logica, indicare convinti i possibili vantaggi dell’accordo di scambio di partecipazioni tra Fiat e General Motors. E’ la rapidità del cambiamento a sorprendere: quelli che oggi illustrano i vantaggi di integrazioni planetarie via internet, sono gli stessi che pochi mesi fa varavano la legge sulle subforniture; quelli che plaudono al socio americano sono gli stessi che difendono le più anacronistiche rigidità del nostro mercato del lavoro. Evidentemente anche gli interlocutori che, per il loro ruolo, sono contrapposti o neutrali, hanno subito distinto gli aspetti superficiali da quelli di sostanza, ed hanno rilevato il dato di fondo: questa é un’operazione nel segno della continuità.

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→  marzo 9, 2000


“Se le ex Fondazioni bancarie non sapranno cambiare il passo , allora tanto valeva distruggerle quando si è deciso del loro futuro”. Giuliano Amato ( “Le Fondazioni fuori dal credito”, Sole 24 Ore di martedì) deve usare toni sempre più forti per bacchettare le Fondazioni: non solo non intendono “scrollarsi di dosso il passato”, non solo mantengono posizioni di controllo, ma rivendicano per sé il ruolo di stabilizzatori del sistema bancario, di “ago della bilancia”, per usare le parole del Presidente della Fondazione Cariplo. E questo a pochi mesi dall’approvazione della legge che avrebbe dovuto indirizzare i loro capitali e le loro energie all’attività no profit.

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→  febbraio 25, 2000


Coglie il cuore del problema il Presidente del Consiglio quando, nel suo scritto pubblicato dal Sole 24 Ore il 20 Febbraio, individua nella complessità e nella incisività i due parametri in base ai quali valutare il disegno di riassetto del settore del gas.
C’è una complessità oggettiva, la difficoltà di liberalizzare un sistema a rete; e c’è una complessità soggettiva, la resistenza del monopolista ad accettare la concorrenza.

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→  febbraio 15, 2000


“Dobbiamo navigare tra Scilla e Cariddi, creare competizione sul mercato del gas, ma senza danneggiare l’ENI; l’Italia aprirà il suo mercato interno se ci verranno garantite condizioni di reciprocità dai nostri partner europei.”
Questo il concetto espresso dal Ministro dell’Industria in Senato. E mentre ascoltavo le sue parole pensavo – spero che Enrico Letta non mi giudichi irrispettoso – ai taxi di Roma. Perché è chiaro che il cittadino si avvantaggerebbe se il comune liberalizzasse concessioni orari e tariffe: ma i taxi a Roma sono 6000, controllano probabilmente 20.000 voti, quale politico può permettersi di ignorarli?

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→  gennaio 27, 2000


Le vicende che stanno travolgendo Kohl, coinvolgendo la memoria di Mitterand e sconvolgendo Israele, scoppiate mentre da noi la morte di Craxi ha dato l’occasione alla rievocazione degli scandali che travolsero il PSI, potrebbero indurre a rubricare tutto sotto una sola voce, quella di finanziamento illecito della politica. Sarebbe una grossolana semplificazione; e sarebbe grave se la commissione parlamentare d’inchiesta che sta per essere votata, dovesse indulgervi.

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→  gennaio 12, 2000


«Voi li riconoscerete dai loro frutti.» A riconoscere l’identità dei DS — obbiettivo di questo primo congresso — serviranno slogan e canti, reminiscenze e rituali; sarà importante il modo con cui si deciderà di guardare al passato — i fantasmi di Tangentopoli — e al futuro — la scelta del leader della coalizione per le prossime elezioni. Ma un’immagine è netta quando c’è coerenza tra propositi e fatti: sono questi i frutti che permettono di distinguere i buoni dai cattivi profeti. E i fatti qui sono quelli che, nei due governi di questa legislatura, più sono segnati da un decisivo apporto della componente DS nel Governo, e quelli che il terzo governo sarà chiamato a compiere. Bilancio e programma di governo saranno pietra di paragone della nuova identità.

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