→ agosto 12, 2000
intenzionali.
All’origine di tutta la vicenda, sembra ormai assodato, c’è la volontà di Seat di acquisire contenuti per lo sviluppo dell’azienda che nascerà dalla fusione della stessa Seat con Tin.it. La stessa esigenza aveva già indotto Telecom a perseguire un accordo con RAI. In un caso in chiave UMTS, nell’altro in chiave Internet, identica la linea strategica.
leggi il resto ›
→ agosto 8, 2000
Fra regole, leggi e capitalismo
E’ forse utile una premessa, per sgombrare il campo da malintesi: il liberista non nega che esistano beni pubblici che il mercato non è in grado di fornire, al massimo è cauto nell’uso della locuzione “fallimenti del mercato”. A ben vedere infatti molti presunti “fallimenti” o sono dovuti a vincoli che impediscono il corretto funzionamento dei mercati, oppure non reggono all’analisi: come nella famosa confutazione di Coase sul caso dei fari, per anni acriticamente ritenuto un sistema che non avrebbe potuto funzionare senza l’intervento della mano pubblica.
leggi il resto ›
→ agosto 3, 2000
Se supererà il rischio di ricorsi al TAR, l’operazione di innestare sul corpo di un beauty contest una gara vera per l’assegnazione delle frequenze per l’UMTS è riuscita
Il trapianto è stato effettuato. Se non ci sarà rigetto, se cioè supererà il rischio di ricorsi al TAR, l’operazione di innestare sul corpo di un beauty contest una gara vera per l’assegnazione delle frequenze per l’UMTS è riuscita: ed è un risultato di cui dare atto con soddisfazione.
leggi il resto ›
→ luglio 24, 2000
Il dato più significativo che emerge dall’analisi Ocse sulle riforme dei sistemi di regolazione è la constatazione che l’affidarsi a meccanismi e incentivi di mercato per raggiungere obbiettivi di interesse pubblico è diventato negli ultimi due decenni un fatto consolidato. In tutto il mondo è ormai pacifico che anche gli obbiettivi di servizio universale, di sicurezza e di rispetto ambientale possono essere raggiunti all’interno di assetti competitivi.
leggi il resto ›
→ luglio 14, 2000
L’unica ragione per mantenere la manopubblica sulla tv di Stato è garantire il controllo politico
La proverbiale attenzione che il Presidente dell’Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni — professor Enzo Cheli — ha per le prerogative del Parlamento, ha fatto sì che nella relazione dí ieri nulla si dicesse sugli interventi legislativi in corso. Neppure un accenno quindi ad un tema assolutamente centrale, quale quello della proprietà della Rai, tema che la liquidazione dell’Iri e l’approssimarsi della fine della legislatura riportano in primo piano. Questo giornale ha già ospitato un testo di Antonio Pilati sulle ragioni economiche per procedere verso la totale privatizzazione (4 luglio); e uno di Carlo Sartori sulle ragioni istituzionali per isolare l’emittente pubblica dalle forze di mercato (8 luglio). Ma quelli che la Rai pone sono in primo luogo problemi politici: e qui si intende ragionare dei problemi politici relativi alla struttura proprietaria.
leggi il resto ›
→ luglio 6, 2000
E’ stata una mossa giusta nella sostanza e astuta nella scelta di tempo quella con cui Giuliano Amato prendendo tutti di sorpresa ha posto un obbiettivo minimo di 25000 miliardi per i ricavi dalle concessioni UMTS. Insistere nel vendere per 500 Miliardi quello che in Inghilterra è stato venduto per 14.000, in Francia per 10.000 e in Germania per cifre forse ancora maggiori sarebbe stato suicida. Ma la soluzione adottata, l’asta dentro il beauty contest, si sta rivelando un pericoloso trabocchetto.
leggi il resto ›