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→  luglio 20, 2012


Identità germanica ed europea in gioco in due importanti sentenze.

Apparentemente sono unite solo dalla coincidenza temporale, e non hanno alcun collegamento logico tra loro, i due processi che da alcune settimane occupano le prime pagine dei giornali tedeschi. Il primo è quello che ha avuto luogo a Colonia, dove la corte regionale, giudicando il caso di un bambino di 4 anni che era stato circonciso, ha dichiarato essere questa pratica un illecito penale. La seconda è quella della Corte Costituzionale di Karlsruhe cui è stato chiesto un giudizio di urgenza sulla legittimità di due pronunce del Bundestag in materia di euro. Ci sono evidentemente ragioni profonde se esse hanno tanto potere di attirare l’opinione pubblica, e di dividerla sulle ragioni espresse da giuristi e da politici.

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→  luglio 15, 2012


L’Italia delle elitè

L’Italia è un Paese con una forte tradizione di realismo politico, da Machiavelli a Mosca. La teoria delle élite ne è forse la più compiuta testimonianza. E nello stesso tempo l’Italia è un Paese che ha un rapporto di odio e amore con le proprie classi dirigenti, di cui Carlo Galli identifica un tratto essenziale nella«riluttanza», intesa come «cinismo, apatia, mancanza di cultura, sottovalutazione del ruolo necesario della politica o della sua funzione universale». Delle élite che non vogliono più essere tali è stato garante Berlusconi. In questa nuova motivazione per condannare il berlusconismo sta l’originalità del libro.

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→  luglio 11, 2012


E’ il momento per definire la “giusta spesa” in carico allo Stato.

“Se la Germania mostrasse un po’ più di generosità, la Francia cedesse un po’ più di sovranità, e l’Italia avesse un po’ più di affidabilità, non ci sarebbero tanti problemi”: il vecchio adagio, popolare a Bruxelles perché consente di guardare più nei piatti degli altri che nel proprio, oggi gira a nostro favore: quanto a affidabilità, all’Italia con Mario Monti e il suo Governo non ha manca proprio nulla. Ma lo spread misura il rischio dei bond a 10 anni, e tra meno di un anno il governo tecnico sarà stato sostituito da un governo eletto. Di qui la domanda: i comportamenti oggi delle forze politiche che esprimeranno quel governo sono tali da assicurare anche per il futuro l’affidabilità che ci si aspetta da noi?

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→  giugno 27, 2012


Mettere il debito in comune non risolve i difetti della moneta unica.

Caro Direttore, si chiederà perché, invece di inviarle un articolo da collaboratore del giornale quale sono da 20 anni, le chiedo ospitalità con una lettera da “esterno”. “Salviamo l’euro” è da settimane in cima alle preoccupazioni del giornale e, letteralmente, in testa alle pagine: preoccupazione legittima, che gode di largo e autorevole consenso, e che rispetto. Ma ci sono pure, in Italia e fuori, correnti di pensiero, anch’esse convintamente europeiste, per cui la priorità è diversa: “Salvare l’Europa”. Mi piacerebbe che esse come tali venissero riconosciute e avessero il rilievo che meritano sul “nostro” giornale.

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→  giugno 22, 2012


Negli anni 80 si discusse a lungo come insegnare l’informatica nelle scuole: chi sosteneva che era una nuova “materia”, da insegnare in aule appositamente attrezzate; chi invece uno strumento che le altre “materie” dovevano usare e fare usare, ciascuna nel modo a sé più acconcio. Mi sono ricordato di quelle discussioni – allora ero in Olivetti – leggendo che il decreto sviluppo prevede la creazione dell’Agenzia per l’Italia digitale, così dotandosi di un “national champion” digitale, come vuole il commissario Kroes, e pure risparmiando con la fusione di due o tre enti preesistenti.
Nel caso della scuola, trent’anni dopo, troviamo social network alle elementari, Wikipedia come bignami alle medie, motori di ricerca al liceo per trovare Cicerone tradotto, e Skype per tutti: i ragazzi hanno risolto il dilemma adottando spontaneamente strumenti sofisticati che interessavano loro.

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→  maggio 24, 2012


Si sente parlare di piano per la crescita e si pensa a fiumi di soldi. Chi soffre sotto il peso della crisi chiede ai politici di fare qualcosa; questi vorrebbero annunciare qualcosa di concreto e rapido, tanti soldi in poco tempo. Così nasce la grande mistificazione.

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