→ luglio 21, 2006
Invece di fare a cazzotti, i riformisti riscrivano la prima parte della Costituzione
Mai come ora, scrive Paolo Franchi nel suo editoriale di lunedì, è necessario “mettere a fuoco e far valere il punto di vista riformista”. Per farlo, si chiede “con chi dovremo fare a cazzotti e per che cosa”. Io propongo un criterio di selezione e identità meno manesco ma più radicale: la volontà di cambiare la prima parte della Costituzione.
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→ luglio 6, 2006
Calcio & non solo
Siamo arrivati in finale, abbiamo surclassato, per gioco d’insieme e individuali valori, gli avversari incontrati finora. Chi sbandiera e strombetta ne gioisce: neppure lo sfiora, lo spensierato, il pensiero che stanno tremando le fondamenta su cui abbiamo costruito la nostra teoria della buona società. Abbiamo infatti detto e ripetuto che il germe della corruzione non lo si può isolare, che il conflitto è epidemico, che quando si violano le regole del gioco, è il gioco stesso a decadere: perché la corruzione è una tabe che fiacca gli spiriti, indebolisce le volontà e, si deve intendere per estensione, irrigidisce pure i muscoli.
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→ giugno 30, 2006
Con quale maggioranza dovrà essere approvata la norma per aumentare la maggioranza necessaria per modificare la Costituzione? Il gioco di parole nasconde una contraddizione annidata all’interno della proposta, enunciata in modo generico nel programma dell’Unione, e ribadita in modo perentorio dopo l’esito del referendum dai più intransigenti custodi della Costituzione: e cioè che in futuro si debbano impedire modifiche a colpi di maggioranza e che quindi queste debbano essere approvate dai 2/3 e non solo più dalla metà degli aventi diritto al voto.
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→ giugno 24, 2006
A PROPOSITO DI MARCHIONNE E ROSSI
Nicola Rossi, sul Corriere della Sera del 14 giugno, sostiene che bisogna ridurre il personale della pubblica amministrazione: di almeno 100.000 unità, se si vogliono risanare i conti pubblici. Di fronte alla virtuose giaculatorie, per le prese in giro dei blocchi dei turn over, o del metodo Gordon Brown, Rossi ha il merito di mettere le carte in tavola. Sergio Marchionne, nel sul intervento pubblicato giovedì dal Riformista, racconta come è riuscito a risanare la Fiat anche «in un Paese che la maggior parte dei commentatori anglosassoni chiamerebbero con una struttura del lavoro poco flessibile».
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→ giugno 6, 2006
Proposte. Le lezioni della crisi
Il “consolidato” della serie A, una volta che si siano rettificati al prezzo di mercato reale i valori del parco giocatori, registra un “buco” nello stato patrimoniale, formatosi con il succedersi anno dopo anno di conti economici in perdita. In caso di retrocessione poi, il buco diventerebbe una voragine. Risanare significa anche ripianare, o con vendita di cespiti o con versamenti in conto capitale da parte degli azionisti. Vorranno farlo?
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→ maggio 25, 2006
SCENARI. A COSA DEVE SERVIRE
“Una soluzione alla ricerca di un problema”. L’espressione, di solito riferita a innovazioni tecnologiche, si adatta bene al Partito Democratico: qual è il problema politico di cui dovrebbe essere la soluzione? In altre parole: il Partito Democratico, va bene, ma per fare che cosa?
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