→ novembre 15, 2001
Al direttore.
Comincia il congresso ds. Altiero Spinelli al giovane Pietro Folena, che lo aveva criticato per avere approvato la rappresaglia contro la Libia ordinata da Reagan nel 1986, così rispose sull’Espresso, ultimo scritto pubblico di Spinelli prima della morte: “Come prima cosa ti consiglio di tener sempre presente che se ti capita di prendere un calcio nel sedere (da Gheddafi o da altri) la tua prima reazione deve essere quella di restituirlo. Dopodiché mettiti pure a un tavolo a ‘far politica’ con chi te lo ha dato.
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→ marzo 27, 2001
Al direttore.
“Mediaset non è stata militarizzata” nota il primo editoriale del Foglio di sabato 24 marzo “nessun giornalista si è infilato nei suoi programmi per rovesciare sull’opposizione accuse da ergastolo”. Di solito, l’opposizione dell’opposizione la si chiama maggioranza. Resta il dubbia se l’insolita locuzione sia un fenomeno di “Alltagslebens”, dunque rivelazione di involontario auspicio, risonanza di vibrazioni sondaggistiche, o non piuttosto perfida radiografia dell’ossatura
→ marzo 10, 2001
Appello di Franco Debenedetti, Luciano Cafagna, Michele Salvati, Paolo Mieli, Augusto Barbera
Crediamo che alle prossime elezioni politiche si debba votare liberamente, consapevolmente e serenamente Secondo le idee e le inclinazioni di ciascuno. Siamo convinti che non sia in atto uno scontro tra civiltà e barbarie. L’attuale maggioranza di governo e la coalizione delle opposizioni hanno pieno e legittimo diritto di essere giudicate in modo maturo e meditato. L’enfasi emotiva, lo smodato attacco personale e la trasformazione della campagna elettorale in un conflitto finale in difesa della democrazia in pericolo sono strumenti dì un vecchio arsenale ideologico che ha già recato danni gravi al paese e alla credibilità delle sue classi dirigenti, politiche e intellettuali.
→ febbraio 23, 2001
Al Direttore.
Lucio Colletti, nella sua “prefazione accantonata” pubblicata dal Foglio mercoledì scorso, rievoca l’appello contro lo stralcio dalla Finanziaria della riforma pensionistica elaborata dal governo Berlusconi. Si tratta in effetti di una mia iniziativa: dapprima concordai con Franco Modigliani il testo, in cui lo stralcio veniva definito un “patto miope contro le generazioni future”. Raccolsi quindi le firme di Sylos Labini, di Mario Baldassarri e, in extremis, anche di Romano Prodi. Ottenemmo, nei giorni successivi, centinaia di adesioni. Data l’autorevolezza di Colletti, è prevedibile che la ricostruzione che egli fa di questi anni diventi un documento, ripreso e citato. Per questo le sarò grato se mi consente di ricordare che l’appello fu mio.
→ ottobre 28, 2000
Al Direttore.
Il dilemma del prigioniero di cui parla Francesco Forte sul Foglio dell’altrieri è fondamentale nella teoria dei giochi utilizzata per progettare le aste. Ma la teoria stessa dimostra che un comportamento collaborativo tra i prigionieri si instaura se il gioco viene ripetuto un numero infinito di volte: e qui i giocatori sanno che i rilanci possono essere molto numerosi. E sanno anche che ci sono meno premi che contendenti: un prigioniero alla fine comunque resterà in prigione.
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→ ottobre 14, 2000
Ha ragione Enrico Cisnetto quando scrive (“Tre palle un soldo” di venerdì) che il torto di Tatò è di non aver “posto condizioni” al Tesoro per inserire i suoi progetti nei piani di governo e fissare un calendario per la privatizzazione. Ma queste sono materie di decisione politica, governo e Parlamento non sono un azionista qualsiasi. Se essi non hanno accettato quelle condizioni, e invece il manager va per la sua strada come lo fossero state, e anzi minaccia licenziamenti se lo ostacolano, è azzardato dire che il suo è un comportamento sedizioso? E’ sempre la stessa storia, sono i liberisti che rispettano il potere dello Stato: gli altri lo usano.