Al direttore
Scrive Balzac, citato da Philippe Muray, recitato da Fabrice Luchini, recensito da Marina Valensise, visto da me domenica: “Celui qui moralise ne fait que montrer ses plaies sans pudeur”. Mi sa tanto che tornerà utile.
Al direttore
Scrive Balzac, citato da Philippe Muray, recitato da Fabrice Luchini, recensito da Marina Valensise, visto da me domenica: “Celui qui moralise ne fait que montrer ses plaies sans pudeur”. Mi sa tanto che tornerà utile.
Lettera al direttore
Caro Direttore,
“vendere con intelligenza”, ammonisce Luigi Zanda. Vendere con un obbiettivo, vorrei precisare: che non è il 120% (stock del debito), ma il 2% (tasso di crescita reale). Per ridurre il debito c’è solo la crescita. Con un tasso del 2% reale all’anno e un bilancio in pareggio negli anni normali, il debito va a posto, anno dopo anno: non c’è fretta, nessuno attacca un Paese che marcia su quella strada.
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Lettera al Direttore.
Ho fatto un sogno: lo stop alla riforma dell’università non era per mancanza di soldi ma per eccesso di assunzioni; e le frequenze da cui Bersani vuol ricavare i mezzi per finanziarla non erano quelle del digitale ma delle presenze.
Lettera al direttore
Versione da Franzen (a proposito di “sinistra carina”): “C’era sempre stato qualcosa di non completamente giusto nei Berglund” si dicevano i loro vicini. Sono “il tipo di quei super-colpevoli di sinistra che hanno bisogno di perdonare tutti in modo che possa essere perdonata la loro buona fortuna, quelli a cui manca il coraggio del loro privilegio”.
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Lettera al direttore
“We just think it’s important to be aware and always be remembering”, fa dire Jonathan Franzen in “Freedom” all’ebrea Tamara. Una consapevolezza e una memoria che molti, che pur non hanno tutti i nonni ebrei (e magari nessuna nonna), considerano costitutive della propria identità. Per questo, quel “con sangue ebreo” nel pedigree di Sarkozy, sul suo giornale, mi ha colpito “come una stonatura”.
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