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→  ottobre 16, 2013


Contro la vampata statalista. I vizi della gestione governativa di Alitalia, Telecom e Ansaldo
Francesco Giavazzi, Salvatore Rebecchini, Carlo Stagnaro, Giorgio Arfaras, Enrico Colombatto, Francesco Daveri, Franco Debenedetti, Ernesto Felli, Corrado Sforza Fogliani, Alberto Forchielli, Francesco Forte, Riccardo Gallo, Andrea Giuricin, Fiorella Kostoris, Mauro Marè, Alberto Mingardi, Fulvio Ortu, Riccardo Puglisi, Riccardo Ruggeri, Fabio Scacciavillani, Mario Seminerio, Chicco Testa, Francesco Trebbi, Francesco Venier

Il protezionismo industriale torna di moda a Roma. E non è un belvedere”, ha scritto il Financial Times. Il governo Letta, sostenuto da Pd, Pdl e Scelta civica, sta inviando infatti un messaggio pericoloso agli investitori internazionali ed errato a quelli domestici. Lo dimostrano le vicende degli ultimi giorni di Ansaldo Energia, Telecom e Alitalia.

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→  ottobre 8, 2013


Al direttore.

Chi assicura la sicurezza? E’ contraddittorio chiudere una discussione sulla sicurezza per ragioni di sicurezza. Dicendo che, per la nostra sicurezza, deve essere assicurato il controllo nazionale della rete telefonica, senza spiegare dettagliatamente perché, si propagano notizie che, se non sono false e tendenziose, ledono la sicurezza pubblica. Da quali pericoli dobbiamo proteggere la nostra rete? Le intercettazioni ci sono dall’epoca di Stay Behind, con Prisma siamo alla perfezione. Quanto al sabotaggio, credo che esista da qualche parte una legge che lo vieta, e il governo dispone dell’esercito.

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→  settembre 27, 2013


Appelli di economisti non sono una novità di questi tempi. Neppure una novità è drammatizzare le conseguenze, in termini soprattutto di disoccupazione, delle politiche di austerità europee. Ma l’appello promosso da Emiliano Brancaccio e Riccardo Realfonzo (intervistato anche sul Foglio del 25 settembre) e sottoscritto da ben 300 firmatari è singolare per molti motivi: perché la lettera che lo illustra è stata pubblicata su quattro colonne dal Financial Times del 23 settembre; perché, uscita proprio il giorno del trionfo della Merkel, diventa quasi un appello alla futura cancelliera, ritenuta simbolo del rigore tedesco imposto ai paesi del sud Europa; ma soprattutto per il paragone storico su cui si basa, e su cui il Financial Times fa il titolo: “I governi europei stanno ripetendo gli errori del trattato di Versailles”.

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→  settembre 20, 2013


Al direttore.

Accanto ai tanti articoli sulla Germania, un piccolo aneddoto raccontato da Heinrich Heine. Aveva nove anni quando vide Napoleone entrare a cavallo in Düsseldorf, 6.000 abitanti, 570 ebrei. Da allora, per alcuni anni, anche la storia tedesca vi fu insegnata in francese. “Henri, qual è la parola francese per Glaube?” gli chiese il maestro. “Le crédit”, rispose il ragazzo, “le crédit” ripeté, alfine piangendo. “La réligion!” esclamò l’insegnante, e lo percosse con la verga.

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→  agosto 30, 2013

Renzi ha conquistato notorietà e consenso come “rottamatore”. Adesso deve portarsi dietro il PD nel progetto di innovazione politica, dovrebbe avere il coraggio di trasformare in atto concreto il suo vecchio teorema (Berlusconi va sconfitto alle urne, non possiamo permetterci di farlo uscire di scena per via giudiziaria). E dopo di che il Partito Democratico dovrebbe seguirlo, a meno che non creda di potersi rafforzare con un tiro in porta senza portiere. In sostanza: deve accettare concorrenza elettorale vera, tra idee politiche, non tra somme di voti. Se mancano questi incentivi all’autoriforma e all’innovazione organizzativa, il PD rischia di essere, come dice Rosy Bindi, “il più grande gruppo misto della storia”. Certo che Renzi rischierebbe. Ma a guardar bene per lui oggi questa è l’unica strada.

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→  agosto 22, 2013

Intervento tenuto il 14 Agosto alla 46esima edizione del Festival Musicale di Asiago

Invecchiando, c’è chi scrive la propria autobiografia. E c’è chi si limita a rievocare episodi: per fissare un ricordo, magari per professare un amore.

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