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→  aprile 11, 2015


Al direttore.

Commenti e reazioni sulla strage al Palazzo di giustizia di Milano sono tutti per le falle nella sicurezza, per la dinamica degli avvenimenti, per l’identità delle vittime. Invece Eurointelligence di ieri osserva che il fatto accade in una crisi economica lunga e non ancora finita, e ricorda che episodi simili, seppur non così drammatici, sono avvenuti anche in Germania. Leggendo che il precedente avvocato di Giardiello stava per testimoniare contro di lui, il sito di Wolfgang Munchau si domanda se quanto avvenuto a Milano non debba indurre a riflessioni più generali: come i sistemi giuridici europei si pongono rispetto al fallimento; se non sia il caso di pensare a un approccio diverso, che tenga separate le questioni civili e quelle penali.

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→  aprile 8, 2015


di Franco Debenedetti e Nicola Rossi

Promuovere oggi in Italia un nuovo capitalismo di stato è paradossale. Come se un bulimico vedesse nei farmaci dimagranti l’origine dei suoi mali.

Se l’Italia avesse un’Alta Commissione Piani e Programmi, il suo presidente lamenterebbe sulle pagine dei principali quotidiani nazionali il “tradimento del capitale” e ricorderebbe che “ormai da un lustro ogni volta che viene posta sul mercato dei diritti di proprietà una grande impresa italiana nessun investitore italiano si fa avanti”. Sarebbe, anzi – come vedremo – è uno sconcerto comprensibile. L’idea che il mondo non si conformi alle prescrizioni dell’Alta Commissione Piani e Programmi deve apparire intollerabile al suo presidente.

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→  marzo 31, 2015


di Franco Debenedetti e Luca Enriques

Vendere ai cinesi di China National Chemical Corporation (Cncc) è la scelta “migliore per Pirelli”, afferma Marco Tronchetti Provera. Un’affermazione, la sua, che suscita due interrogativi. Che cosa si intende per “Pirelli”? Chi decide che cosa è “meglio per Pirelli”?

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→  marzo 26, 2015


Davvero la scelta di China National Chemical Corporation (Cncc) “era la migliore per la Pirelli”? Marco Tronchetti Provera, sul Corriere della Sera di martedì, non mostrava dubbi. Noi proviamo a rispondere seguendo un percorso diverso, isolando i suoi argomenti: importanti ma in qualche modo accessori.

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→  febbraio 28, 2015


“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico”: a qualcuno, “antico” anche lui, l’Opa su RaiWay ha fatto tornare alla memoria il verso pascoliano della propria infanzia. L’antico è l’evocare il conflitto di interesse, il giaguaro, tutto l’armamentario di una “guerra dei trent’anni” che novità tecnologiche, gusti dei consumatori, preferenze degli elettori, hanno fatto deporre e seppellire: perché il conflitto non c’è più, e quanto agli interessi, nulla di meglio di un’Opa per regolarli. O almeno così si è pensato.

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→  febbraio 24, 2015


di Marco Valerio Lo Prete

Ma nell’euro si può ancora fare politica di gauche? Parlano Salvati, Fassina, Debenedetti e Goulard.

In ciascun paese democratico votiamo per eleggere un governo che poi persegue una politica economica in linea con quanto annunciato in campagna elettorale. Il ragionamento è semplice e lineare, ma sempre meno realistico all’interno dell’Eurozona. Grecia docet. Il primo ministro ellenico Alexis Tsipras, a fronte di un solido mandato popolare, in queste ore ha dovuto inviare all’Eurogruppo una lista di riforme compatibili con la continuazione per i prossimi quattro mesi del programma europeo di assistenza finanziaria. Nella lista delle riforme di Atene ci sarebbero lotta all’evasione fiscale e imposta patrimoniale, ma le assenze in quella lista sono perfino più significative. Niente taglio del debito pubblico (come pure era stato annunciato in campagna elettorale), nessun passo indietro significativo sulla liberalizzazione del mercato del lavoro (idem come sopra), niente blocco totale delle privatizzazioni in corso (idem). Dunque questa volta i partner europei non si sono accontentati di vedere rispettati i saldi di finanza pubblica, hanno inciso più a fondo. Ergo: non basta più che il cittadino voti un programma di sinistra radicale – comunque lo si giudichi –, che gli assicuri consensi maggioritari, per poi vedere attuato quello stesso programma.

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