→ Iscriviti
→  febbraio 9, 2018


Al Direttore,

se quella di scegliere i vincitori e salvare i perdenti era un’insana idea, come chiameremo quella del Governo, proprietario dell’incumbent Trenitalia e della rete RFI, di “suggerire” ai consiglieri del newcomer Italo, riuniti in consiglio come devono decidere del loro futuro? Prepotente? Arrogante? In ogni caso dimostrazione al mondo intero che in Italia c’è sempre chi si arroga il potere di interpretare a modo suo i limiti che l’art.41 Cost mette alla libertà dell’iniziativa economica privata.

leggi il resto ›

→  febbraio 6, 2018


Politica e sindacati colpiscono sotto elezioni un simbolo della modernità. Appunti per discutere di tecnologia e lavoro

Se la simbolizzazione dell’istinto, l’intervento di meccanismi difensivi, e la produzione di conflitti sono, come dice l’enciclopedia Treccani, le componenti riconoscibili dell’isteria, sembra proprio che come tale debba essere qualificata l’ondata di reazioni suscitate dal “braccialetto Amazon”: l’istinto ha fatto di quel braccialetto il simbolo di ogni aggressione, ha allertato difese a tutto campo, ha prodotto l’estensione del conflitto.

leggi il resto ›

→  febbraio 1, 2018


Al direttore.

C’è una questione sovrastante quella se fossero leciti gli esperimenti sulla nocività delle emissioni diesel (e io penso che lo fossero): doveva essere immediatamente chiaro che devono passare ancora generazioni prima che un’azienda tedesca possa prendere in considerazione il fare esperimenti che coinvolgano uomini e gas.

→  gennaio 16, 2018


Recensione a
“La quarta evoluzione”

di Luciano Floridi
Editore Raffaello Cortina
304 pp.

Non inganni il titolo. Nella sterminata letteratura sulla società digitale, “The 4th Revolution” è un libro diverso, fin da quel 4 nel titolo che sembra fare il verso a tutti i 3 e 4 che ricorrono nelle periodizzazioni storiche. Diverso perché diversa è la storia, perché a scriverla non è uno scienziato o un tecnologo, un micro- o un macroeconomista, un finanziere o un sociologo, un politico o uno scrittore di fantascienza, ma un filosofo. E al filosofo quello che interessa è l’uomo, e quello che l’uomo pensa, di se stesso e del mondo in cui vive.

leggi il resto ›

→  dicembre 23, 2017


Al direttore.

Davvero, come scrive Galli della Loggia (“Le regole senza più la sanzione”, Corriere della Sera 18 dicembre) – “gli italiani sono in […] larga misura ostili al mercato”? Dipende dalla definizione che si dà di mercato: che non è un mezzo per realizzare giustizia sociale, promuovere la crescita, favorire l’innovazione, né per qualsiasi altro fine. Il mercato è uno strumento per trovare i prezzi delle cose. L’opposto è lo statalismo, in cui è il governo a fissare i prezzi. Noi ne abbiamo avuto un assaggio quando lo Stato possedeva un buon 50 per cento dei mezzi di produzione: dubito che chi per spender meno cambia la sim del suo telefonino, o confronta offerte di viaggio aereo, desideri ritornare ai tempi in cui il vettore era solo Alitalia, il telefono solo Stet, e per avere un allacciamento elettrico bisognava attendere mesi. E infatti Galli della Loggia precisa: “Ostili, per come il mercato funziona qui da noi”.

leggi il resto ›

→  dicembre 14, 2017


Caro Eugenio, caro Carlo,

nulla se non la fratellanza dell’uno e la semisecolare amicizia con l’altro mi autorizza ad entrare nella querelle sorta tra voi, su quali potrebbero essere le vostre scelte elettorali, in particolare ove questa dovesse essere tra Berlusconi e Di Maio. Ad altre penne dedurne riflessioni su come le decisioni da voi anticipate si pongano in relazione al vostro passato. Per eleganza evito di annotare che voi ipotizziate scelte che si verificherebbero in una situazione affatto diversa, quella in cui referendum, da voi osteggiato e da me sostenuto, fosse stato approvato e quindi fosse chiaro, a tutti e ab initio, che la legge elettorale è a doppio turno. Mi limito a dichiarare quale sarà la mia scelta, e ad approfittare senza pudore della circostanza che mi si offre per dare risonanza alle ragioni ad essa sottese.

leggi il resto ›