→ novembre 11, 2005
La Fabbrica di Prodi
E’ possibile che, lavorando a definire un programma di legislatura, e in particolare discutendosi di economia industriale, la parola “sindacato” non venga pronunciata neppure una volta? In un convegno del centrosinistra, poi? E’ invece quello che si è verificato la settimana scorsa, a Bologna. a Governareper, il think tank della Fabbrica del Programma. C’erano tutti, da Luigi Spaventa a Piero Giarda, da Franco Bassanini a Paolo Onofri, da Nicola Rossi a Giacomo Vaciago. E Romano Prodi, ad ascoltare e commentare le conclusioni dei vari gruppi di lavoro.
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→ luglio 29, 2005
Iniziativa interessante: fare una cosa insieme traendo vantaggio dall’essere divisi
La «pace» tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti? «A scommetterci l’idea è venuta a mio fratello che l’avrà proposta a Berlusconi: sapendo che non poteva dire di no. Avrebbe voluto dire che non aveva fiducia nelle imprese italiane o nel fiuto di mio fratello», sostiene Franco De Benedetti, senatore Ds e fratello dell’Ingegnere.
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→ giugno 25, 2005
Racconta che l’idea gli è venuta di notte, sfogliando il Corriere. «Stavo terminando la lettura di un articolo di Michele Salvati, quando all’improvviso ho avuto l’illuminazione: serve un candidato riformista. Perchè se queste primarie si devono fare, almeno che servano a qualcosa». Il senatore ds Franco Debenedetti non ci ha pensato su due volte ed è subito passato dalla teoria alla pratica: ieri ha preso carta e penna e ha inviato una lettera aperta a tutti i suoi «amici riformisti». E cioè, tra gli altri, a Michele Salvati, Enrico Morando, Claudio Petruccioli, Nicola Rossi, Umberto Ranieri, Peppino Caldarola e Biagio De Giovanni.
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→ giugno 19, 2005
INTERVISTA
Antonio Catricalà è partito col piede sbagliato. Non ha dubbi il senatore dei Ds Franco Debenedetti: la prima relazione del nuovo presidente dell’Antitrust non lascia ben sperare. «Per almeno quattro motivi».
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→ giugno 9, 2005
INTERVISTA
«Credo che la presidenza britannica rappresenti una grande occasione per capire le ragioni profonde della crisi dell’Unione europea», dice Franco Debenedetti, senatore dei Ds convinto che l’Italia abbia bisogno di «una forte iniezione di quel modello britannico troppe volte osteggiato». Il semestre del turno affidato a Londra comincerà il primo luglio. L’esigenza principale è cercare di uscire dalla pericolosa fase di inquietudine nella quale l’Ue rischia di impantanarsi dopo la bocciatura del Trattato costituzionale nei referendum di Francia e Olanda.
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→ maggio 23, 2005
INTERVISTA
Fazio «bocciato» dagli industriali? «E per quale motivo gli imprenditori dovrebbero essere a favore di un sistema di regolazione del mondo bancario accentrato, al punto da apparire personalistico, preoccupato più di limitare la concorrenza che di promuoverla?». Franco Debenedetti non è certo sorpreso del mal di pancia che, stando al sondaggio dell’«Espresso», gli industriali avrebbero maturato per il numero uno di Bankitalia nei mesi delle battaglie su Antonveneta e Bnl.
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