→ luglio 2, 2008
Istituto Bruno Leoni
Il decennio 1990 -2000 è il periodo d’oro dell’apertura dei mercati in Italia: dal colpo di piccone alla foresta pietrificata di Amato Ministro del Tesoro prima e Presidente del Consiglio dopo, alla trasformazione degli enti in società per azioni, agli accordi Andreatta- van Miert, alle privatizzazioni del primo governo Prodi.
Per questo, invitato a fare un’introduzione ad un libro sull’Antitrust, ho voluto rievocare quello che per molti di noi è stata una stagione di grandi entusiasmi, di non piccole conquiste e di qualche ingenuità; approfittandone per sottrarre all’oblio alcuni dettagli.
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→ aprile 2, 2008
La crisi dei mercati finanziari – Il ruolo della politica
Massimo D’Alema
Matteo Colaninno
Marco Onado
Milano, Palazzo Clerici – 2 aprile 2008
Intervento di Franco Debenedetti
Alcuni giorni fa leggo su Repubblica online: Il PIL italiano dimezzato. Ho avuto un soprassalto, un calo del 50% del PIL non è neppure da paese africano. Telefono e faccio correggere. Il clima creato dai catastrofisti, accorsi come mosche sul miele della crisi subprime, aveva colpito ancora.
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→ ottobre 26, 2007
Valori liberali: quelli veri e quelli falsi – Tavola rotonda introduttiva
Partito Liberal-Democratico Europeo – La Voce Repubblicana
Introduzione di Franco Debenedetti
Questa tavola rotonda e i contributi degli illustri partecipanti, hanno lo scopo di introdurre le discussioni che si svolgeranno nelle 4 sessioni parallele di domani. Queste prenderanno in esame 4 settori della vita pubblica per ciascuno dei quali verranno analizzati casi in cui i principi liberali sono stati seguiti e casi in cui sono stati traditi. Per arrivare domenica alla consegna delle medaglie, è il caso di dirlo, al valore. E non é detto che le medaglie spettino a quelli che vengono pensando di ritirarle.
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→ dicembre 30, 1998
Fondazioni Bancarie.
Gradualismo o Tempestività nelle dismissioni?
Proposte per il legislatore.
Associazione borsisti Marco Fanno, N. 5, 1998
Interventi di Mauro Agostini, Franco Debenedetti, Mario Draghi, Gianfranco Imperatori, Marcello Messori, Roberto Pinza, Pasquale I. Scandizzo.
Mi ha colpito il fatto che, nel giro di pochi giorni, il tema, — annoso ed assai frequentato, ma sempre attuale con la sua irrisolta incombenza — di quella specie di condanna per cui sono così poche le imprese italiane che da piccole diventano grandi, abbia ricevuto attenzioni sia pure provenienti da parti così diverse tra loro per collocazione politica e per ruoli istituzionali.
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→ febbraio 1, 1998
Un convegno sulla Corporate Governance in cui il capitalismo privato italiano ha detto la sua su un progetto che ha introdotto nel nostro ordinamento regole di corporate governance su cui si è discusso per decenni.
Un’occasione che ha messo a confronto economisti, giuristi, imprenditori e manager: da un lato le istituzioni, il Tesoro con Mario Draghi e la Consob con l’allora presidente Tommaso Padoa Schioppa; dall’altro i protagonisti del grande capitalismo privato, Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Fedele Confalonieri, Pietro Marzotto, Don Moore, Francesco Trapani, Marco Tronchetti Provera. E, a completare il quadro, le due Fondazioni bancarie torinesi, Compagnia di S.Paolo e CRT, che convinsi a sponsorizzare il convegno.
→ novembre 11, 1996
A costo di deludere qualcuno, il mio non sarà un intervento polemico. Sarà piuttosto una riflessione su quale sarà la forma delle Banche nell’Italia dell’Euro.
Non sarà una forma mutuata da modelli esteri. Non sarà una banca tedesca: la centralità della Hausbank rispetto all’impresa si fonda su rapporti costruiti nell’arco di generazioni. Non sarà una banca inglese; questa richiede una Borsa di ampie dimensioni, in cui la banca funga da intermediaria tra investitori e imprese.
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