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→  giugno 15, 2010


di Pietro Ichino

Mi sembra che un rifiuto di sottoscrivere l’accordo proposto dalla Fiat a Pomigliano dovrebbe trovare motivazioni diverse rispetto a quelle che vengono addotte dalla Fiom-Cgil, fondate essenzialmente sulle clausole in materia di malattia e di sciopero: clausole che mi paiono entrambe molto ragionevoli e comunque non contrastanti con la legge oggi vigente in Italia.

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→  giugno 14, 2010


di Pietro Ichino

Caro Direttore, quale che sia il risultato finale della partita che si sta giocando in queste ore alla Fiat di Pomigliano d’ Arco, essa costituisce l’ ennesima conferma della grave inadeguatezza del sistema italiano delle relazioni industriali rispetto alle sfide dell’ economia globale. L’ immagine del sindacato italiano che questa vicenda dà al mondo è la stessa che diede due anni fa l’ inconcludente trattativa con Air France-KLM per il futuro di Alitalia: quella di un sindacato profondamente diviso, ma anche incapace di darsi le regole necessarie per evitare che la divisione generi paralisi. In un sistema ispirato al principio del pluralismo sindacale, deve considerarsi normale che nella valutazione di un piano industriale a forte contenuto innovativo le associazioni sindacali si dividano.

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→  giugno 13, 2010


di Alessandro De Nicola

Con la Rai non ti sbagli mai. Ogni volta che politici, amministratori e giornalisti intervengono sulle reti televisive pubbliche c’è la quasi automatica certezza di assistere allo scontro tra due torti. Capisco l’esasperazione di Luca di Montezemolo all’effluvio di notizie su Santoro sì, Santoro no, Dandini forse, ma quando si parla della governance di una società pubblica che ha ricavi per 3 miliardi abbondanti di euro si affronta un problema che è un po’ lo specchio dei mali che affliggono il paese.

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→  giugno 11, 2010


di Cesare Salvi

Al direttore

Due osservazioni “in punto di diritto” sulla lettera di Franco Debenedetti a proposito dell’art. 41, 138 e dintorni.
1) L’art. 41 non è di matrice “catto-comunista”. Le costituzioni di quel periodo contengono tutte norme simili. Temo che il mio amico Franco resterebbe inorridito leggendo l’art. 14 della Costituzione tedesca, tutt’ora vigente, che fu scritto sotto occupazione anglo-americana. Il fatto è che in quel periodo Keynes e Beveridge piacevano più di von Hayek. Legittimo pensarla diversamente, ma Dossetti e Togliatti (con il dovuto rispetto per queste due grandi figura) non c’entrano molto.

2) Da tempo la Corte Costituzionale ha dedotto dall’art. 139 (quello contro la monarchia) che vi sono principi supremi della Costituzione che non possono essere modificati né attraverso l’art. 138 né dall’Unione Europea, e nemmeno dal Concordato. La clausula sociale in materia economica fa parte di questi principi supremi? La Corte Costituzionale tedesca ha detto di sì, nella sua sentenza dell’anno scorso sul Trattato di Lisbona, con riferimento allo stato sociale. La nostra Corte italiana non si è ancora pronunciata al riguardo.

La risposta di Giuliano Ferrara
La Costituzione è repubblicana, per il resto si può innovare, sennò è faraonica.

ARTICOLI CORRELATI
Il bollino del “fine sociale”
di Franco Debenedetti – Il Foglio, 10 giugno 2010

→  maggio 31, 2010


di Aldo Cazzutto

Tremonti: i rilievi del Quirinale? Dettagli tecnici, nessun problema

ROMA—È una domenica decisiva per la manovra e per il futuro del governo. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nega che ci siano stati contrasti con il Quirinale – «c’è solo qualche dettaglio tecnico» – e spiega il decreto nel contesto di un’analisi della situazione economica e finanziaria globale.

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→  maggio 31, 2010


di E.I. Zamjatin

Questa mattina, proseguendo il censimento di coloro che dopo decenni di politica sembrano essere appena sbarcati da un altro pianeta, Zamjatin ha letto con attenzione l’intervista che il ministro dell’economia Giulio Tremonti ha concesso ad uno dei principali quotidiani italiani. D’altra parte è un giorno particolare per l’Italia e per gli italiani, che dopo un’intera settimana di annunci e dietrofont attendono ancora di conoscere i dettagli di una manovra che avrà serie ripercussioni sul presente e sulle prospettive della loro vita.

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