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→  febbraio 2, 2012


di Stefano Folli

Tra i paradossi della politica c’è anche questo. Da mesi si discute su come ridurre i costi della politica, via maestra in vista di restituire una qualche credibilità al sistema dei partiti. Negli ultimi giorni, e non senza sofferenza, Camera e Senato hanno definito alcuni parziali interventi volti ad arginare antichi privilegi e a ridurre il costo pro-capite di deputati e senatori.

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→  gennaio 31, 2012


Debtor Nation: The History of America in Red Ink
by Louis Hyman
Choice’s Outstanding Academic Books, 2011
pp. 392

Before the twentieth century, personal debt resided on the fringes of the American economy, the province of small-time criminals and struggling merchants. By the end of the century, however, the most profitable corporations and banks in the country lent money to millions of American debtors. How did this happen? The first book to follow the history of personal debt in modern America, Debtor Nation traces the evolution of debt over the course of the twentieth century, following its transformation from fringe to mainstream–thanks to federal policy, financial innovation, and retail competition.

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→  gennaio 31, 2012


di Lorenza Sarzanini

Soldi del partito utilizzati per acquistare un appartamento al centro di Roma e altri beni personali. Ben 13 milioni di euro della Margherita che l’ex tesoriere del partito è accusato di aver dirottato su società italiane ed estere. Si tratta di rimborsi elettorali e di altri finanziamenti provenienti dal Partito democratico, ma Luigi Lusi – tuttora senatore del Pd – li avrebbe gestiti come se fossero suoi. Per questo è indagato per appropriazione indebita dalla Procura di Roma, ma l’inchiesta non è terminata.

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→  gennaio 20, 2012


dby Philip Stephens

I keep hearing people say don’t blame the rating agencies. My first reaction is why not? After due and sober reflection my considered response is why the hell not?

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→  gennaio 18, 2012


di Cesare Cavalleri

Vilfredo Pareto (1848-1923), oltre che economista e sociologo, è anche un ottimo scrittore, il che non guasta. Appartiene alla schiera degli economisti “marginalisti” il cui capostipite è Léon Walras, al quale Pareto succedette nella cattedra di economia dell’Università di Losanna, nel 1894. Sia Pareto, sia Walras provenivano da studi d’ingegneria.

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→  dicembre 19, 2011


Torna il libreria il trattatello liberale e libertario di Pareto. Un libro che nel mettere a nudo le ipocrisie dell’epoca, denuncia i rischi che si nascondono dietro ogni moralismo proibizionista che, oggi come un secolo fa , pretende di vietare irrinunciabili diritti personali dell’individuo

È una iattura il trionfo del conformismo moralista. Anzi, quando i moralisti assurgono a maître à penser di un’epoca la dittatura è dietro l’angolo, per quanto soft e mistificata da buonismo possa essere. E mentre si diffonde questa potente arma di distrazione di massa le classi dirigenti dimenticano i veri problemi del Paese. Ci hanno provato in tanti, soprattutto nella stagione del berlusconismo declinate, a dare una lettura assolutoria delle macerie contemporanee al libretto che Vilfredo Pareto scrisse nell’eremo di Célignymentre si accingeva a dare l’ultima versione alla sua opera più ponderosa e sistematica, il Trattato di sociologia generale. Ora di questo trattatello, pubblicato in Francia nel 1911 (Le mythe vertuïste et la littérature immorale) e tradotto con notevoli integrazioni in Italia nel 1914, è uscita una riedizione per iniziativa di Franco Debenedetti e dell’editore Liberilibri.

Con il termine «virtuismo» Pareto intende sviluppare una critica verso i censori moderni, che si ergono a paladini della morale pubblica a detrimento delle più elementari espressioni della libertà individuale. Per alcuni può essere definito «libertario», un intellettuale consapevole della trasformazione dei valori morali, e della loro opinabilità alla stregua della religione e della politica. Un antiproibizionista ante litteram, in particolare contro le limitazioni legislative alla letteratura cosiddetta immorale di cui fu portavoce il presidente del Consiglio dell’epoca Luigi Luzzatti.

Sulla scia di questo principio Pareto dà alle stampe il volume, che fu dettato dalla curiosità per i fatti contemporanei e dall’interesse che egli mostrava per la cronaca nera e giudiziaria. Anzi si può affermare che il libro nacque dall’attenzione che Pareto rivolse al romanzo Quelle signore (1904) e al processo che il suo autore Umberto Notari (1878-1950) subì per oltraggio al pudore nel 1906 e nel 1911. Le due sentenze si ritrovano nell’edizione del 1914 e sono riportate in quella del 1966, insieme alla Circolare Luzzatti sulle pubblicazioni pornografiche: «Qui riproduciamo la sentenza di uno di questi processi in cui si vedrà incriminata la riproduzione di ”due brani tolti una dalla Bibbia e uno dal Dialogo delle prostitute di Luciano”».