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→  febbraio 21, 2012


Sudditi.
Un programma per i prossimi 50 anni.

a cura di Nicola Rossi
Istituto Bruno Leoni
di prossima pubblicazione


1. Un contro – senso.

Il diritto è un insieme di norme che regolano i rapporti dei cittadini tra di loro e del cittadino con lo stato. La sovranità è del popolo, il Parlamento fa le leggi, il governo le fa applicare: ma nonostante la struttura istituzionale preveda la formale separazione dei poteri, nonostante la Corte Costituzionale vigili sulla coerenza delle leggi al dettato costituzionale e la magistratura sulla loro imparziale applicazione, rimane un’irriducibile asimmetria: nella piramide del potere, in alto stanno sia coloro che fanno le leggi sia coloro che le fanno applicare, in basso sta il cittadino. Sicché  quando si sente la parola “abusi”, subito si pensa ad atti compiuti a danno di quelli che stanno nella parte bassa della piramide da parte di quelli che stanno nella parte alta. E quando essi compiono l’abuso avvalendosi delle norme di diritto che essi stessi hanno scritto, allora il cittadino sente di essere stato privato di quella sovranità che teoricamente è sua e di essere ridotto a suddito. Quando l’abuso è abuso a mezzo di diritto, non resta più neppure l’illusione del mugnaio prussiano che invocava “un giudice a Berlino”.

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→  febbraio 19, 2012


di Massimo Mucchetti

Facebook è valutato tra i 75 e i 100 miliardi di dollari, con 3,7 miliardi di fatturato, 1 miliardo di utile e 3200 impiegati, mentre la Boeing capitalizza 56 miliardi, ha un utile di 4 e dà lavoro a 16o mila persone. Mucchetti si interroga perplesso sulla “cattiveria” intrinseca di Facebook nei confronti della Boeing che dà da lavorare a tanta gente in più. Ma se ci mettessimo dalla parte degli azionisti il discorso sarebbe semplice. Facebook è meglio organizzato e produce più ricchezza con meno persone. Mucchetti pagherebbe 4 idraulici quando ne potrebbe pagare solo uno?». Trascrivo questa mail di Giuseppe Vatinno, responsabile nazionale dell’Api, perché sollecita alcuni chiarimenti.

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→  febbraio 19, 2012


di Eugenio Scalfari

Vent’anni dopo Tangentopoli la Corte dei conti, ripetendo una denuncia più volte portata all’attenzione del governo, del Parlamento e della pubblica opinione, ha segnalato che la corruzione è il male più diffuso nella società italiana e l’ha quantificata in 60 miliardi annui. Sommandola all’effetto tributario di minori entrate derivanti dall’evasione (quantificabile in 120 miliardi), si ha una cifra complessiva di 180 miliardi.

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→  febbraio 13, 2012


La coscienza imperfetta
Le neuroscienze e il significato della vita

di Arnaldo Benini
Garzanti, 2012
pp. 248


Il mondo vero è un grigio contenitore di molecole, silenzioso e opaco, null’altro che atomi e campi elettromagnetici in vibrazione. Invece nella nostra esperienza la realtà è una tavolozza di colori, odori, sapori, un flusso ininterrotto di emozioni, desideri, sentimenti. Il mondo in cui viviamo è dunque creato dal cervello. Ma perché vediamo le case e l’albero? Il suono è nella nostra mente, e però lo proiettiamo nell’orchestra oppure nel fastidioso motorino che sfreccia sotto casa. Che cosa ci fa credere che il contenuto della coscienza non sia dentro di noi, ma fuori, nello spazio e nel tempo?

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→  febbraio 10, 2012


di Sandro Brusco

Per la ormai sempre più lunga serie ”il ritorno della sinistra demente” siamo oggi costretti a occuparci delle scempiaggini scritte da Stefano Rodotà su Repubblica. L’articolo si caratterizza per tre cose. Primo, l’ignoranza pressoché assoluta dei più elementari concetti di economia e finanza. Secondo, un moralismo paternalista dozzinale e completamente fuori luogo. Terzo, il gratuito attacco xenofobo alla Germania. Un altro cattivo maestro da mandare in soffitta.

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→  febbraio 8, 2012


di Stefano Rodotà

Nella frenetica ricerca di nuovi “prodottifinanziari”, con i quali continuare ad intossicare il mercato, la riverita Deutsche Bank ha superato ogni limite, facendo diventare la vita stessa delle persone oggetto di speculazione. Il caso si può così riassumere. Si individua negli Stati Uniti un gruppo di cinquecento persone trai 72 e gli 85 anni, si raccolgono con il loro consenso le informazioni sulle condizioni di salute, e si propone di investire sulla durata delle loro vite. Più rapidi sono i decessi, maggiore è il guadagno dell’investitore, mentre ilprofitto della banca cresce con la sopravvivenza delle persone appartenenti al campione. Sono così nati quelli che qualcuno ha definito i “bond morte”.

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