I planetari semplificano molto, non sempre mettono tutte le stelle e tutte al posto giusto, però, proprio perché schematizzano, stimolano e fanno riflettere. Noi pensiamo indubbiamente che la candidatura a sindaco del centrosinistra debba scaturire da un percorso ampio, che coinvolga la complessa e diffusa articolazione di interessi e di culture della città. Non si vede perché un percorso di questo genere debba escludere una candidatura come quella di Carpanini. Anzi.
D’altra parte qualcosa di assai simile ha proposto lo stesso Carpanini, fino a suggerire una consultazione primaria che, con tutte le difficoltà pratiche che può comportare, è una strada che non è affatto da escludere. Quel che è necessario è che questo percorso sia reale, che non si fermi ai corpi intermedi della rappresentanza sociale, ma giunga ai singoli gruppi di interesse ed alle persone, che consenta un approfondimento programmatico vero su alcuni nodi di fondo (la sicurezza, l’ambiente, i beni culturali, le infrastrutture) mettendo in tensione ciò che già si è fatto – ed è molto – con ciò che bisognerà fare.
Ciò che conta è che alleanze e profilo della candidatura offrano a tali scelte un espressione nitida e credibile. Da questo punto di vista quella di Carpanini ha tutte le caratteristiche (esperienza, lavoro fatto, passione, radicamento nella città) per essere tale. Tanto più se – come pensiamo dalla società torinese scaturirà la domanda di alcune forti, significative innovazioni nella continuità di una politica – quella della giunta Castellani – che ha avuto il grande merito di mettere Torino nelle condizioni di spiccare un vero proprio balzo nello sviluppato nella qualità della vita.
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luglio 15, 2000