da Peccati Capitali
Chi sbaglia deve pagare: è il principio su cui si basa il sistema capitalistico. Quindi in Alitalia a pagare dovrebbero essere i sindacati – le organizzazioni, non i loro aderenti – che hanno fatto perdere all’azienda prestigio, rotte e mercato, e al contribuente 16 miliardi di € in 10 anni.
Dieci anni di peccati capitali, in cui politici timidi si sono piegati ai sindacati, o, peggio, li hanno usati per i propri fini: come è stato quando i sindacati hanno fatto scappare Air France, e Berlusconi, con la sua promessa di un’Alitalia italiana, di fatto ancora una volta ha salvato loro.
Venerdì è stato un duello su un precipizio, Berlusconi contro i sindacati: il premier si giocava la credibilità, i sindacati rischiavano di far mandare a casa 30.000 persone, contando l’indotto, che avrebbero avuto la cassa integrazione per 18 mesi e poi basta. Hanno provato coi sotterfugi, firmare solo l’ultima pagina del contratto, firmare non il contratto ma un lodo. Alla fine hanno ceduto, ma a chi? Al Governo che preme? Al PD che non si capisce? A Di Pietro che grida alla svendita? No, hanno ceduto alla CAI, un’azienda privata che ci mette i soldi suoi, e quindi non accetta di cogestire l’azienda con il cartello dei piloti. Se quelli del “meglio falliti che in mano dei banditi” non firmeranno, l’azienda procederà a chiamate individuali: i contratti sindacali valgono extra omnes.
Adesso, caro Colaninno, ti prego, tieni duro. In gioco non sono solo i soldi che ci mettete, ma la dimostrazione che privatizzando si possono rompere le collusioni tra politica e sindacati, che non siamo “un paese incredibile”. Liberaci dalle lezioni dei comandanti Berti.
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novembre 12, 2008