Sull’e-mail inviata da Giuliano Amato al premier inglese
Giuliano Amato in prudente attesa del voto ascolta parlamentari della maggioranza e dell’opposizione che si alternavano ai microfoni. Ogni tanto scriveva una frase sul foglio davanti a sé. Dalla minuta recuperata da un cestino, si è accertato che non si trattava di appunti, bensì di una bozza della e-mail che la sera avrebbe voluto inviare al premier britannico, il suo amico Tony Blair.
Caro Tony,
più volte nei giorni passati, cercando di mettere insieme questo Governo, mi è accaduto di pensare a te. No, non per la “terza via”, quella va bene ai congressi; questi si scannano per un posto di sottosegretario, se gli parli di Anthony Giddens pensano che li vuoi prendere in giro. E pensare che eravamo i maestri dell’esprit florentin!
No, pensavo a te per riconoscenza, e ti scrivo per ringraziarti: degli almeno 25.000 miliardi che consentirai di racimolare. Con quelli spero di timonare la caravella del mio governo fino alla primavera del 2001. E poi, chissà.
Sto parlando della vicenda dell’UMTS, che voi avete assegnato con il meccanismo di gara; noi lo faremo con quello della trattativa privata, beauty contest come dite voi.
In teoria abbiamo ragione noi: quando le licenze in palio sono meno dei pretendenti, sceglierli solo in base al prezzo che sono disposti a pagare non sempre è la soluzione ottimale per il paese; meglio scegliere sulla base di un insieme di fattori – tempo di messa in opera del servizio, copertura geografica, qualità dei servizi offerti.
Gli economisti lo scrivono sui libri di testo, i politici lo leggono come la possibilità di entrare nel gioco. Se il risultato dipende solo da una cifra che tutti possono leggere sullo schermo, che ci stanno a fare i politici? Meglio confrontare piani che cifre: un unico grande call center in Sicilia o due più piccoli, in Calabria e nelle Puglie? Coprire subito i grandi centri o più gradualmente tutto il territorio? Favorire la crescita delle grandi imprese nazionali o la nascita di nuovi concorrenti? Bisogna valutare, mediare.
Soddisfatti i politici, felici le aziende: produrre piani costa molto meno che alzare il prezzo. E felicissima la RAI, che in un giudizio discrezionale delle forze politiche vede rivalutato il suo peso politico e quindi la possibilità di entrare in un gioco da cui altrimenti sarebbe stata esclusa. Il prezzo? La bozza parlava di un minimo di 350 miliardi a licenza, il Ministero delle Comunicazioni lasciava intendere che 1000 miliardi cadauna andava bene.
Un abbraccio affettuoso
Tuo
Giuliano
Era fatta: non fosse stato per voi. D’accordo, voi col vostro diabolico meccanismo di rilancio avete un po’ esagerato. Ma di fronte ai 74.000 miliardi che incasserete voi, ormai anche da noi a, meno di 25.000 proprio non si potrà concludere, dovrà riconoscerlo anche il ministro Cardinale, che aveva voluto il sistema del beauty contest.
Guarda com’è il destino: io che 8 anni fa ho chiesto agli italiani 93.000 miliardi, ora posso dargliene 25.000. Allora raschiai il fondo del barile per salvare l’Italia dal fallimento, oggi posso usarli per ridurre le tasse e provare a rilanciare l’economia. Perché un’altra riforma delle pensioni temo proprio che non me la lasceranno fare.
Adesso che ci penso, quasi quasi io la provvigione sul maggiore prezzo che spuntiamo non la dò alle merchant bank, ma a te. Il merito è tuo, mica loro, no? Diciamo 500 miliardi per il tuo programma per finanziare l’allattamento al seno? L’assegno te lo faccio portare direttamente dal ministro Salvatore Cardinale.
maggio 11, 2000