«Io vedo due cose: un banchiere incolpato e un’ammissione di colpevolezza. Nient’altro, tutto il resto sono dei “si dice”». Dopo l’arresto del numero uno di Bpi, Giampiero Fiorani, con l’accusa di aggiotaggio, appropriazione indebita e associazione a delinquere, il senatore Franco Debenedetti non ci sta a fare di tutta l’erba un fascio e richiama all’ordine chiunque volesse «allargare qualcosa che invece è ben circoscritto».
Senatore quali conseguenze avranno le ultime svolte sugli scandali bancari?
Perché dice «scandali» al plurale? Quali sono gli altri scandali bancari? Io so che c’è un banchiere, che era al vertice della Banca Popolare di Lodi, accusato e, a quanto si sa, confesso per una serie di gravissime malversazioni, in associazione con altre persone, pure in carcere per gli stessi gravi fatti. Ma il fatto che anche lei usi il plurale è rivelatore di quanto sta accadendo.
Che cosa intende?
E’ in atto, mi pare evidente, il tentativo di allargare la bufera per coinvolgere operazioni che con l’affare Lodi -Antonveneta non hanno nulla a che vedere. Che c’entrano Unipol e Bnl in questa storia?
Consorte è stato iscritto nel registro degli indagati per aver partecipato alla scalata di Fiorani su Antonveneta.
Davvero? Bnl è già un boccone abbastanza grosso, per alcuni troppo grosso, per Unipol. E avrebbe soldi per “partecipare “ a un’altra? Dirlo significa insinuare che le due Opa sono due facce della stessa medaglia, e coinvolgere tutto in un unico disegno criminoso. Tutto, non solo Unipol e la cooperazione, ma soprattutto Fazio. Ci sono interessi che certo non verserebbero lacrime per un esito di questo genere.
Può essere più esplicito…
Per le grandi banche italiane, che cosa è preferibile, un nuovo concorrente grosso formato da una Unipol più Bnl obbligata ad essere efficiente e aggressiva, o uno straniero che comperi una media banca come Bnl senza rompere troppo le uova nel paniere? E dato che le grandi imprese superindebitate hanno bisogno delle banche, anch’esse si accodano a chi ha interesse che le cose non cambino troppo.
Ma ora crede siano ipotizzabili le dimissioni di Fazio?
Il cerchio intorno a Fazio si sta stringendo. A questo gioco di interessi, serve molto di più mantenere le regole del passato e cambiare solo la persona. Avere qualcuno che abbia i poteri attuali, ma dia maggiori garanzie e sia più presentabile.
Sta dicendo che bisogna prima di tutto riformare le regole?
Mi sono sgolato per sostenerlo. Già non siamo riusciti a modificare le regole quando c’era il “cattivo” da punire. Facile prevedere che se fosse sostituito da qualcun altro, la riforma dei poteri e della governance di Bankitalia cadrebbe nel dimenticatoio.
Il ddl sul risparmio, in Parlamento, potrebbe essere risolutivo in questo senso?
E’ meglio che niente, ma la riforma deve riguardare anche i poteri antitrust. La riforma del controllo del sistema bancario non si fa con l’accetta.
dicembre 15, 2005