La polemica sull’alta velocità. Intervista al sen. Franco Debenedetti
«Il muro contro muro sull’Alta Velocità? Bisogna rendersi conto che a rischio è molto più della Torino Lione. E’ in gioco la possibilità futura di fare in Italia le grandi opere indispensabili per lo sviluppo del Paese: dai rigassificatori agli inceneritori, dal terzo valico ai depositi di scorie e al Mose. Sono tutti casi in cui un interesse generale diffuso è in contrasto con interessi locali fortemente organizzati».
Parola del senatore Franco Debenedetti, sostenitore convinto del Tav, preoccupato «dalla mancanza di una regia chiara e unitaria da parte del Governo e delle forze politiche».
Che ruolo ha la politica nella gestione di queste partite?
«Fondamentale. Sono problemi che la politica è chiamata a risolvere e che si risolvono solo con la politica. Nello specifico, quello della Torino-Lione diventa un banco di prova per la sinistra che, vedi caso, viene chiamata in causa come se già fosse al governo».
Un esordio certamente difficile.
«Sì, ma non è corretto quello che alcuni stanno facendo, e cioè scambiare i due temi: quello della convenienza dell’opera e quello dei pericoli per la popolazione. Il primo si gioca sul tavolo nazionale, anzi europeo, il secondo su quello locale. Nè mi sembra logico manifestare, organizzare presìdi per impedire che si accerti se sussistono i pericoli per cui si organizzano manifestazioni».
Ma a questo punto come se ne esce?
«Con la chiarezza e la fermezza: dimostrando la razionalità delle decisioni prese, e quindi le valutazioni – tecniche, economiche e finanziarie -, che sono state alla base della decisione di investire».
E poi?
«Assicurando le giuste garanzie. Uno Stato di diritto tutela la salute dei cittadini e li indennizza se i loro beni subiscono danni. Si richiamino i limiti di pericolosità, si mettano nei capitolati di appalto le norme per il loro rispetto e si instauri una procedura di controllo che assicuri trasparenza per tutti. La fiducia sociale è l’obiettivo dell’azione politica: consente lo scambio tra rischio temuto e beneficio atteso. Anche il ricorso ad una giusta dose di creatività può fare la differenza».
A cosa pensa quando parla di «creatività»?
«Penso agli interventi di bonifica ambientale, ma anche ai recuperi urbanistici: uno per tutti, quello legato al rifacimento delle stazioni. Non dimentichiamo che la vecchia ferrovia può migliorare le connessioni locali. Insomma: la Torino-Lione può essere un’occasione straordinaria per riqualificare la Valle».
dicembre 4, 2005